Star Trek si aggiorna

La prima distinzione da fare per valutare Star Trek è se recensirlo da fan, da “trekkie” o da spettatore che ignora la mitologia creata da Roddenberry con più di 40 anni di stratificazione “culturale” in differenti incarnazioni ed avventure e che quindi vede questo film come un “normale” film di fantascienza.
Nel caso di un appassionato di lunga data, qualcosa vi farà storcere il naso, qualche forzatura della continuity, per il resto e quindi per tutti gli altri, Star Trek è un bel film emozionante e in cui comunque si respira la presenza di una base “profonda” a cui è aggiunto questo nuovo tassello.

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La storia che vede l’equipaggio della serie originale “giovane” (il film è un prequel quindi) alle prese con un super cattivo vendicativo romulano (interpretato da Eric Bana) che viene dal futuro (questo dovrebbe spiegare anche un po’ di incongruenze che i fan coglieranno) è mediamente riuscita, propedeutica sopratutto al far si che tutti i personaggi abbiano un’introduzione degna e questo è il vero perno del film: il cast. Così come in LOST dove JJ Abrams ha un cast di sconosciuti ma bravissimi anche qui con piccole eccezioni gli attori sono perfetti per interpretare il “famoso” equipaggio dell’Enterprise.
Già con Enterprise, l’ultima serie di Star Trek Paramount aveva provato (con poco successo) a tornare indietro nel tempo, tornare alle radici narrando di un equipaggio antecedente, quello capitanato da Archer (citato nel nuovo film in un simpatico dialogo).

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Qui il tutto è più emozionante e divertente, c’è l’aspetto nostalgico (come già accaduto nei “nuovi” Star Wars) di vedere un’ipotetica giovinezza e come si sono incontrati Kirk, Spock e McCoy: l’inizio quindi di quel mito da (quasi) tutti conosciuto; ma interpretato con uno stile nuovo che può apprezzare chiunque, con l’enfasi sui rapporti tra i personaggi che Abrams (e gli sceneggiatori) sanno rendere davvero bene.

Gli effetti speciali sono se non altro per motivi di data di produzione i migliori visti nella serie per quanto riguarda le scene nello spazio, qualche “mostro” che ostenta computergrafica forse non riuscitissima fa la sua comparsa, ma i veri fan non dimenticheranno il famoso gorn di un memorabile episodio della serie originale… e quello si che era un pupazzone di gomma!

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Il film è disseminato di omaggi per i seguaci della serie più attenti, da quelli più espliciti (tutti lo sapranno, c’è anche Leonard Nimoy, lo Spock “originale”) a quelli più “nascosti”, come il “test della Kobayashi Maru” e come quando in infermeria si sente una voce chiamare “Signorina Chapel” (la bionda assistente di McCoy nella serie originale interpretata dalla moglie di Gene Roddenberry) o ancora la storia del comandante Pike …

Considerazioni finali: JJ Abrams fa l’equilibrista, ha un bel budget tra le mani per cui il giocattolo deve piacere ai fans e ad un pubblico che forse non aveva mai visto (e capito, assimilato) l’universo di Kirk e Spock, per far fare tanti soldini alla Paramount. Bisogna pensare a cosa è stato fatto da Nolan con i nuovi Batman rispetto a quelli di Tim Burton o ai nuovi 007 per comprendere appieno il lavoro che c’è dietro questo Star Trek: un rilancio, un aggiornamento ai giorni nostri di tutto ciò che si conosceva, aggiungendo qualche elemento in più.
Obiettivo raggiunto praticamente del tutto, certo si ammicca al grande pubblico con qualche scena non proprio consona all’etichetta tipica a cui “siamo” abituati noi trekkie (e si stravolgono due o tre cose e c’è più azione rispetto a situazioni più “filosofiche”), ma in compenso regala forti emozioni complice un cast che rende credibili le gesta dei giovani “eroi” dell’esplorazione spaziale.
Da vedere assolutamente al cinema per la bellezza dei primi piani e delle sequenze nello spazio da lasciare senza fiato come ad esempio la toccante sequenza introduttiva.

Rating: ★★★★☆